Medicina estetica
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Convivere con l’acne può essere difficile. Per molti, i problemi continuano dopo che le papule e le pustole sono sparite. L’acne può lasciare segni e cicatrici  sulla pelle e, per chi ha avuto un’acne severa, le cicatrici possono essere molto severe e causare notevoli disagi.

Per fortuna però ci sono diverse soluzioni disponibili per affrontare il problema delle cicatrici da acne, anche se il miglior trattamento è senza dubbio la prevenzione – ovvero evitare in primo luogo le cicatrici. Se sei affetto da acne acuta, la prima raccomandazione è quella di consultare un dermatologo il prima possibile, che sarà in grado di raccomandarti un trattamento che possa ridurre l’acne in modo da evitare in gran parte la formazione delle cicatrici. E’ fondamentale cercare di resistere alla tentazione di schiacciare i punti neri, i punti bianchi e le altre impurità sia con le dita che con qualsiasi altro strumento. E’ quando schiacci troppo forte le impurità (soprattutto quelle che non si sono ancora pienamente formate) che puoi danneggiare le sottili vene, le ghiandole ed i tessuti che le circondano. Ciò può far peggiorare i sintomi dell’acne ed aumentare il rischio di cicatrici.

Passata la fase acuta ci si può rivolgere a varie metodiche di medicina estetica per migliorare gli esiti cicatriziali.

Le cicatrici acneiche si formano quando lo strato più esterno della pelle, l’epidermide, è stato danneggiato e sono stati coinvolti anche quelli più in profondità. La pelle non riesce a rigenerarsi esattamente come era prima e così la ferita viene sostituita da un tessuto granuloso costituito da fibre di collagene. Queste fibre riempiono la ferita dall’interno ed aiutano a far guarire la parte di pelle danneggiata. Tale tessuto sostitutivo può guarire si la ferita, ma spesso rimane molto visibile.

CI sono diversi tipi di cicatrici che possono formarsi:

Cicatrici ipertrofiche

Puoi riconoscere le cicatrici ipertrofiche perché sono in rilievo sulla pelle o sul tessuto della cicatrice stessa. Laddove la pelle è affetta precedentemente da un’infiammazione, produce un tessuto “sottostante”. Esso non ha la stessa struttura del tessuto sano e pertanto diventa più spesso e si forma sopra la pelle circostante. 

Cicatrici atrofiche

Si tratta si cicatrici butterate e profonde e a volte sono anche dette `cicatrici a colpi di punteruolo`. Esse si sviluppano quando una ferita non guarisce perfettamente e si è creato troppo poco tessuto connettivo. Sotto il tessuto circostante quindi si sviluppa la cicatrice ed un avvallamento (fossetta).

Cheloidi

Quando una cicatrice ipertrofica continua a crescere e si espande in altre aree di pelle, è conosciuta come cheloide. Le cicatrici cheloidi sono in rilievo e sono di colore rosso viola quando appena formate ma poi diventano opache. Questa forma di cicatrice è comunque solo occasionalmente causata dall’acne, è più frequentemente associata con le scottature.

Nella stragrande maggioranza dei casi le cicatrici da acne sono cicatrici atrofiche ossia “scavate”. La cute per analogia, in questo caso, potrebbe essere paragonata,  ad un susseguirsi di “colline e valli“. Lo scopo dei trattamenti dovrebbe essere quello di appiattire la colline e riempire le valli, in modo tale da uniformare e “livellare” la cute.

Quindi lo scopo dovrebbe essere quello  di stimolare la produzione collagene  alla base della valle in modo tale da sollevarla  e al contempo regolarizzare la superficie della cute appiattendo le sommità delle “colline”.

Tutte le sorgenti energetiche che sono in grado di stimolare la produzione di collagene possono essere utilizzate per trattare le cicatrici da acne. Quindi si può utilizzare:

  • radiofrequenza ad aghi
  • sorgenti laser non  ablative (l’energia laser produce finissime colonne di alterazione del derma che verranno sostituite da nuovo collagene),
  • sorgenti laser ablative che asportano la superficie del tessuto (consentono di scolpire la “spalla” delle cicatrici),
  • Peeling chimici
  • Microdermoabrasione
  • Nedling
  • Iniezioni di acido jaluronico

Fondamentale sarebbe utilizzare una combinazione di differenti tecnologie più adeguate per il singolo caso.

La strategia che abitualmente utilizzo e che deriva dalla mia esperienza negli anni è quella di abbinare il laser CO2 ultrapulsato frazionale poi alternato al laser ad erbium. In genere già dopo la seconda seduta si ha un ottima soddisfazione da parte del paziente. Le sedute verranno effettuate ad almeno 50-60 giorni una dall’altra per dar tempo al collagene di rimodellarsi e di rigenerarsi. La pelle apparirà molto più uniforme e luminosa già dopo la prima seduta.