Medicina estetica
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Radiofrequenza e cellulite
In campo estetico negli ultimi 10 anni sono state introdotte alcune metodiche innovative : la radiofrequenza, la cavitazione e le onde d’urto.
Usate nella maniera appropriata ci danno la possibilità di ottenere sul corpo risultati di grande qualità che fino a poco tempo fa erano ottenibili solo con l’intervento chirurgico. Non si può certamente pensare che in caso di indicazione per la liposuzione o l’addominoplastica queste macchine diano gli stessi risultati però, per coloro ai quali la sala operatoria è una controindicazione assoluta, per chi non vuole impegnarsi economicamente nella stessa misura, per chi psicologicamente ed emotivamente non se la sente di affrontare l’ iter chirurgico pre, intra e post operatorio o semplicemente per chi si accontenta dei risultati l’alternativa è sicuramente da prendere in considerazione.
Ma come funziona la radiofrequenza?
La tecnologia a radiofrequenza trasporta energia al derma profondo (5-20mm) ; le onde elettromagnetiche comprese tra i 0,3 MHz e i 10 GHz penetrano nei tessuti esposti producendo calore a seguito dell’assorbimento di energia di questi.
La profondità di penetrazione dipende dalla frequenza del campo e dall’impedenza dei tessuti ovvero dalla capacita di questi di essere attraversati: bassa nell’epidermide, alta nel grasso e nella cellulite, nulla nel muscolo.
La maggior parte degli effetti che si verificano sui tessuti interessati possono essere spiegati come risposta ad un riscaldamento indotto che a sua volta da luogo ad un aumento della temperatura superiore ad 1 grado.
Le risposte al riscaldamento, misurabile sulla pelle a 41 – 42° ma ben più alto nel sottocutaneo sono: una vasodilatazione con conseguente aumento dell’ossigenazione e asportazione di tossine e metaboliti, aumento del metabolismo in accordo con la legge di van Hoff, effetto lipolitico con scissione dei trigliceridi depositati nelle cellule adipose e contrazione dei tessuti per denaturazione del collagene e aumento della sua produzione da parte dei fibroblasti.
Fondamentale per l’ottenimento dei massimi risultati è, oltre alla scelta del paziente e del suo inestetismo, l’operatività: perché il risultato avvenga è fondamentale infatti una precisione da parte dell’operatore per i tempi e i modi in cui il calore agisce sul tessuto. Il target si ottiene portando appunto la pelle a 42° e mantenendo questo gradiente di temperatura per almeno due minuti.
Un protocollo standard prevede da 4 a 6 sedute a cadenza settimanale e della durata di circa un’ora. L’innovazione nei macchinari utilizza attualmente la tecnologia multipolare che ottimizza la penetrazione del calore e garantisce una grande quantità di energia
Spesso è utile associare alla radiofrequenza anche la cavitazione per un effetto maggiore sulle adiposità.