Medicina estetica
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Lifting pausa pranzo …

… termine coniato alcuni anni fa per accorpare con un termine unico, più giornalistico che reale, un insieme di metodiche estetiche che prometteva di restituire qualche anno di gioventù non tanto per l’immediatezza del risultato ma per il reintegro immediato nella vita sociale senza segni ne tracce. In realtà la metodica chirurgica del lifting sia qualitativamente che quantitativamente nulla aveva da spartire con le metodiche ambulatoriali e il termine crea non poca confusione nell’utenza.

Comunque sia, ovviamente per chi si accontentava del risultato, ci si poteva avvalere approfittando di tossina botulinica, filler, rivitalizzazioni, peeling, e via discorrendo di migliorare la qualità della propria pelle e di avere un aspetto piu’ giovane con un ripristino parziale dei volumi del viso effettivamente nell’arco di un’oretta e con una “restitutio ad integrum” quasi immediata.

L’evoluzione di questi ultimi anni ci ha portato dapprima ad utilizzare singolarmente ogni tecnica, tossina botulinica sul terzo superiore del viso piuttosto che i  filler su rughe naso geniene, contorno bocca o zigomi; rivitalizzazione con acido jaluronico, peeling superficiali piuttosto di laser, radiofrequenze o luci pulsate.

La volonta’ di vedere l’estetica del viso nel suo insieme ci ha portati a operare con una sinergia di azione con più metodiche.

Parlavamo allora di “full face” o ” face counturing”

I limiti di interpretazione di questa visione globale del viso non erano tanto dei termini economici versus il paziente ( piu’ cose da fare= piu’ soldi da investire)  ma soprattutto le difficoltà, utilizzando un seppur sottilissimo, ma appuntito ago a non garantire  un post intervento completamente esente da arrossamenti, ematomi e altri esiti, transitori, ma fastidiosi, per un reintegro quanto più immediato nella vita di tutti I giorni.

Da alcuni mesi e’ approdata anche in italia una novita’ le cui premesse sono quelle di rivoluzionare la visione che abbiamo dell’utilizzo dell’acido jaaluronico e di rispondere a queste carenze.

Con l’ausilio di una sottilissima ago-cannula flessibile abbiamo la possibilità di intervenire su tutto il viso del paziente con una sapiente ricostruzione dei volumi e con una minima invasivita’. Si parla di “soft restoration” ovvero della possibilità di restituire equilibrio ed armonia al volto recuperando i tratti somatici tipici della giovinezza in maniera così’ dolce e naturale da rispettare , seppur con dei risultati a volte veramente ecclatanti, quella che e’ la maggior richiesta dei nostri pazienti: ” dottore mi raccomando che non si veda troppo” !

Queste ago-cannule hanno alcune fondamentali caratteristiche. La punta arrotondata ci permette praticamente senza fastidio alcuno e senza nessun trauma di intervenire sul paziente; la mancanza di una  punta tagliente non lacerando i tessuti evita il rischio di ecchimosi e gonfiori. Un piccolo foro laterale permette un’estrusione fluida ed omogenea dell’ acido jaluronico in modo da creare una virtuale rete sottocutanea che sostiene tridimensionalmente la zona trattata creando al contempo delle linee di trazione che liftano i tratti somatici del viso interessati. Da ultima la flessibilità    fondamentale per lavorare su tutto il viso del paziente attraverso  soli 2 o tre fori cutanei. Questi ultimi sono da effettuarsi con l’ago tradizionale e  sono l’unica parte dolorosa di tutta l’operazione.

L’effetto finale che otteniamo sarà quello di ridurre i segni del tempo legati allo svuotamento dei tessuti sottocutanei e alla conseguente ptosi. Le capacita’ idrofiliche dell’acido jaluronico richiamando acqua nei tessuti inoltre migliorano quell’aria sciupata che il tempo lascia sulla nostra pelle.

In media per ottenere un buon risultato, assimilata una tecnica corretta, sono necessari 4 ml di acido jaluronico di media densità ( restylane Perlane ). La distribuzione del prodotto andrà’ pianificata dopo un’attenta anamnesi del viso del paziente valutando le zone più’ interessate dai processi di svuotamento tissutale ed eventuali asimmetrie. In questo modo ottimizzeremo la quantità’ di acido da utilizzare contenendo i cosi’ i costi al paziente. Le cannule da 25 g offrono un buon compromesso tra la sensibilità’  e la facilita’ di estrusione in modo da rendere la distribuzione del prodotto uniforme e lineare. Un buon massaggio e’ comunque sempre utile per ottimizzare il risultato.

 

Le zone piu’ delicate risultano essere quelle del sopracciglio e della parte alta delle rughe naso-geniene dove la sensibilità della nostra mano deve essere massima e dove risulta utile il ghiaccio pre e post trattamento. Tutta la parte inferiore dell’occhio crea più’ imbarazzo alla mano dell’operatore che fastidio al paziente con buona soddisfazione nel riempimento del canale naso-lacrimale. E’ questa forse l’unica zona dove e’ pero’ possibile che si formino delle ecchimosi se non saremo assolutamente delicati nel maneggiare la siringa.

Buoni sono i risultati ottenuti per il rimodernamento della zona malare che pero’ in certi casi non preserva dall’utilizzo piu’ in profondità’ di un adatto prodotto ( sub Q). La presenza di couperose da sola non rappresenta un limite al trattamento. Bellissima e difficilmente ottenibile con altrettanta facilita’ con altre tecniche e’ la qualita’ del risultato sulla ruga della marionetta e tutta la zona del mento e sull’angolo mandibolare dove e’ massimizzato l’effetto di trazione verso l’alto.

Da ultima ma interessante anche  la possibilita’ di pavimentare tutta la zona del labbro superiore per migliorare specie in fase dinamica le rughe del codice a barre. Personalmente ritengo assolutamente inutile l’utilizzo di sostanze anestetiche per infiltrazione e comunque esagerato anche di quelle topiche.i pazienti con cute particolarmente delicata traggono giovamento dalle nove fiale di acido ialuronico con lidocaina per l’attenuazione del fastidio che compare subito dopo e perdura per alcune ore dopo il trattamento e dall’applicazione del ghiaccio

 

E’ possibile la comparsa di un lieve edema che regredisce spontaneamente o con l’aiuto del ghiaccio in massimo 12/24 ore.

Mediamente il tempo per effettuare il trattamento e di 30-40 minuti. Una parte del tempo andrà riservata ad un approfondito e attento studio della morfologia del paziente.

Valutando anche i possibili trattamenti sinergici da effettuare, ottima e la tossina botulinica   ovviamente da fare almeno 20 giorni prima e una buona rivitalizzazione, sia per migliorare la qualità cutanea sia, come mantenimento, per ottimizzare la durata del trattamento che complessivamente va valutato in circa 10-12 mesi.