Medicina estetica
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La possibilità di frazionare l’energia fotonica emessa da una apparecchiatura (laser erbium, laser CO2) ha reso il trattamento del rimodellamento cutaneo del viso e del collo più agevole e con tempi di recupero post operatorio molto più rapidi.

In un laser erbium frazionato l’energia fotonica viene veicolata sulla cute del paziente attraverso una griglia ottica che ne consente appunto il frazionamento energetico, pertanto su una superficie cutanea si ottengono zone aggredite dal raggio laser (con vaporizzazione delle cellule) affiancate a zone di cute integra ed è proprio da queste ultime che il tessuto leso si rigenera rapidamente.

Il trattamento è ben tollerato da tutti i pazienti e prevede una ripresa della attività lavorativa già in terza giornata, in una settimana la riepitelizzazione cutanea si è completata e la cute appare più liscia nel complesso più chiara con pori meno dilatati ed anche per questo tipo di laser, a distanza di qualche settimana, sia apprezza nelle zone trattate un piacevole effetto tensore (tyhtenin) e una neo colla genesi.

Il “Fraxel” e stato il primo laser frazionato e utilizza una lunghezza d’onda 1540. Questa assicura una discreta attività sulla stimolazione del collageno con conseguente rimodellamento cutaneo, ma la scarsa penetrazione e il basso effetto termico, risparmiando l’epidermide non cancellano le piccole righe, le cicatrici da acne e le imperfezioni della pelle. Il concetto del frazionamento dell’impulso si è esteso poi ai laser del resurfacing tradizionale, CO2 e erbium. La lunghezza d’onda del co2  è sicuramente quella che , andando più in profondità e massimizzando l’effetto termico, da maggiormente l’effetto “lifting” tipico della metodica del laser skin resurfacing. Il prezzo da pagare per il maggior risultato è però la degenza e i fastidi post operatori con una lontanaza dalla vita sociale che può arrivare ai 15 gg e oltre.

Il “Pixel” utilizza il sistema frazionato ma con lunghezza d’onda 2940 (erbium) A differenza del Fraxel che agisce prevalentemente sul rimodellamento del collageno, il sistema pixel agisce come il laser ad erbium tradizionale sul riassorbimento di acqua, quindi si comporta a tutti gli effetti come un laser ablativo.
Esso è caratterizzato da una profondità di penetrazione analoga a quella di un  normale laser erbium (20-50 micron) associato ad un effetto termico prodotto dalla lunga durata dell’impulso. Può essere utilizzato in modo più o meno aggressivo raggiungendo pertanto una differente profondità di penetrazione. Inoltre il sistema dei pixel può essere modulato variando quindi anche la quantità di energia somministrata per unità.
Le indicazioni al trattamento con pixel sono le rughe sottili, le irregolarità cutanee, le cicatrici superficiali di acne. IL numero delle sedute varia dalle 2 alle 6 in rapporto al problema da trattare da eseguirsi ogni 30 60 gg. Dopo ogni seduta la zona trattata appare eritematosa e leggermente edematosa, ma senza distruzione dell’epidermide; pertanto il paziente può svolgere una normale vita  anche il giorno dopo il trattamento seppur con le limitazioni della non perfetta presentabilità. Inoltre il pixel può essere utilizzato per eseguire dei “laserpeeling”: semplici lievi peeling superficiali simili a quelli eseguiti con i peeling chimici ma molto più uniformi e sicuri dei peeling chimici.